La Santa di Cascia
Giovanni Paolo II disse: “La santa di Cascia appartiene alla grande schiera delle donne cristiane che «hanno avuto significativa incidenza sulla vita della Chiesa, come anche su quella della società». Rita ha bene interpretato il «genio femminile»: l’ha vissuto intensamente sia nella maternità fisica che in quella spirituale."
Figlia di Antonio Lotti ed Amata Ferri, due “pacieri di Cristo” impegnati con le lotte tra guelfi e ghibellini, nacqua nel 1381 a Roccaporena, nelle vicinanze di Cascia. Le venne dato il nome di “Margherita”, ma presto il mondo la invocherà come Rita.
Donna, sposa, madre, vedova, suora e Santa.
Una delle più incredibili donne, sposa di Paolo (di Ferdinando) Mancini e madre di Giangiacomo e Paolo Maria.
Santa Rita
Alla morte per mano violenta del marito Paolo, Rita, perdonò gli assassini del padre dei suoi figli, che però cercavano vendetta, ma piuttosto che vederli macchiati di omicidio, chiese a Dio di vederli morire.
Rimasta sola, provò ad entrare come suora nel Monastero Agostiniano, a Cascia. Ma venne rifiutata 3 volte.
Secondo la leggenda, furono i 3 santi protettori Sant’Agostino, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino a portarla, dallo scoglio di Roccaporena dove Rita si recava per pregare, direttamente dentro al convento. Rita entra in Monastero, nel 1407. Rita muore il 22 maggio 1457.
Già in vita, le vengono riconosciuti diversi miracoli: delle api, quello della spina, il miracolo della vite e quello della Rosa , che diverrà poi il simbolo per il quale sarà universalmente riconosciuta, sono tra i più famosi.